NAP081 – Concorso di progettazione Rifugio Petrarca
design team – od’a officina d’architettura Giovanni Aurino Bruno Discepolo Alessandra Fasanaro con Angèle Pavaux

L’edificio è parte del paesaggio, perfettamente integrato nell’ambiente che lo circonda, come uno sperone di roccia. Un edificio senza limite tra dentro e fuori, sopra e sotto, e diventa esso stesso montagna, con le suoi piani inclinati, le sue pendenze, il suo aspetto roccioso: un diamante che dialoga con la montagna. Il nuovo Rifugio non è concepito più come oggetto a se stante bensì come naturale estensione del paesaggio naturale. L’architettura e il paesaggio diventano un’unità organica, proponendo una nuova forme nata dall’adattamento alla geografia del sito, con linee e configurazioni suggerite dalla forma stessa del terreno

Le strade del terreno si prolungano e scavalcano l’edificio, creando un percorso attraverso lo stesso, attraversando la “nuova montagna”.

La memoria del rifugio distrutto e la necessità di protezione ha determinato la scelta di occupare lo spazio intorno al sedime del vecchio edificio, in modo di conservare e rispettare la memoria, il ricordo dell’edificio distrutto.

Questo soluzione fa nascere uno spazio aperto, una terrazza protetta alle intemperie, il vento forte, la neve che cade dalla parte nord della montagna, una terrazza proprio sul luogo del danno passato. Questa forma raccolta protegge i visitatori della montagna e offre un’apertura sulla valle unica.

L’edificio, nella sua distribuzione interna, è diviso in due blocchi connessi tra loro da un sistema connettivo centrale. L’ingresso, al piano terra, consente la distribuzione a nord del blocco alloggi, ed a sud con la zona mensa e cucina. Dal nucleo centrale di ingresso partono due collegamenti verticali che consentono l’accesso ai piani alti.

L’edifico è prevalentemente rivestito in pietra calcarea, il materiale della montagna. Questo diamante di roccia brilla verso valle grazie al grande sperone vetrato della zona ristorante, a sbalzo verso sud, creando un dialogo forte con la valle sottostante, diventando un punto di riferimento per gli escursionisti.

Nello sperone sono presenti le funzioni più importanti del rifugio, le due sale mensa, gli ambienti privilegiati per godere un punto di vista unico sul paesaggio.

La parte nord dell’edificio, più piccola e bassa è come incastrata, aggrappata alla montagna, creando una continuità, un rapporto unico con il territorio circostante.