Se ci si chiede quale è la forma della musica, così come quella dell’acqua, la prima risposta che si è portati a dare è che entrambe non hanno forma. Niente di più sbagliato. Per l’acqua, come per ogni altro liquido, la forma è quella del suo contenitore o, anche, dello spazio che è portata ad invadere, una volta liberata. Così è la musica, anche di più: la sua forma è quella degli oggetti che la producono o la riproducono, dei luoghi in cui si suona, lo spazio in cui si riverbera e vibra, uno spartito su cui prende vita, un’immagine che si concentra, negli occhi e nella mente, di chi l’ascolta.
La musica è tutto questo ed altro ancora, ed essa assume mille forme, come infinite sono le combinazioni e i suoni che l’originano.
Musica e design sono in stretto rapporto, anche quando non sanno di esserlo, così come quando l’artigiano – con la sua sapienza millenaria – realizza gli strumenti che permetteranno ai musicisti di produrre la loro musica. L’arte più immateriale che si possa immaginare, un suono che lacera il silenzio, acquista una sua corporeità, diventa presenza tangibile, dentro un luogo e per mezzo di oggetti (dagli strumenti per suonarla, appunto, a quelli deputati ad amplificarla, espanderla o riprodurla), divenendo pura forma, molto oltre quella che ha già preso vita, nel suo codice semantico, su di uno spartito.
Questa mostra intende indagare il rapporto – a volte stretto e diretto, altre più sfuggevole e segreto – tra due mondi, quello musicale e quello del design, nel confronto tra due culture, filosofie, tradizioni e sensibilità, quella cinese e quella occidentale. Provando a rintracciare la diversità tra storia e cultura, di questi due mondi, l’est e l’ovest, ma anche i rapporti e le influenze reciproche, indagate da un punto di vista speciale, quello della musica, la forma artistica più immateriale, invisibile, che ci sia che, tuttavia, si serve di un mondo di oggetti (ma anche di architetture) per esprimersi.
credits
Giovanni Aurino
Massimiliano Campi
Bruno Discepolo
Alessandra Fasanaro
Paolo Colantuoni
Paolo Altieri
Elisabetta Pisu
Gaetano Pucino
Traduzioni
Alice Colantuoni
Yanan Xu徐雅楠
Graphic design
Paolo Altieri
Exhibition realized by
AD+ architecture and engineer company