Od’a officina d’architettura è tra i partecipanti alla III Biennale di Architettura di Pisa 2019 che si terrà a Pisa dal 21 novembre al 01 dicembre presso gli Arsenali Repubblicani, un progetto culturale dell’Associazione LP Laboratorio Permanente per la Città, diretta quest’anno da Alfonso Femia con il tema “Tempodacqua”.
Con il progetto di ricerca HHO – Human Hospitality Od’a Officina d’Architettura intende avviare una riflessione sulle nuove criticità frutto del nostro tempo che vedono nell’acqua una risorsa ma anche un pericolo. I cambiamenti climatici, determinati dall’uomo, stanno causando importanti ricadute sul nostro pianeta. Piogge torrenziali, aumento delle temperature, scioglimento dei ghiacciai e il conseguente innalzamento del livello del mare.
È in atto una mutazione della geografia del pianeta e quasi tutti i territori si trovano a dover affrontarne le conseguenze. Nuove condizioni climatiche, ma anche geopolitiche, danno vita ad una nuova domanda di accoglienza: la necessità di pensare alloggi temporanei, che costituiscano una risposta veloce, nonché sicura, alle necessità emergenti.
HHO è un progetto di accoglienza che nasce sul LIMITE tra l’acqua e la terra ferma, sulla linea di confine – costa, battigia, argine, etc. – su quel limite oggi, più che mai, mobile e variabile. Quel luogo interstiziale che è punto di incontro tra l’acqua e la terra. In un’era di grandi sconvolgimenti, in cui la fluidità sembra diventare sempre più la parola chiave: fluidità del lavoro, dei sentimenti, dei rapporti, si rivela per l’uomo sempre più necessario assecondare questa fluidità ritrovando se stesso nel rapporto con la natura e con l’acqua. Il progetto immagina dispositivi per l’accoglienza in grado di offrire ospitalità temporanea all’uomo che ha necessità di fermarsi, pensare, ascoltarsi, sentirsi parte di qualcosa, ritrovare il proprio istinto, ascoltare i propri bisogni.
L’acqua spegne il fuoco: l’uomo ritorna alle origini e si lascia cullare. È ora in un luogo che non è per sempre ma che gli dà la possibilità di ricominciare.
Far parte di una comunità temporanea, ascoltare il suono dell’acqua, liberare il proprio corpo.
Un modulo abitativo a geometria variabile disegna un nuovo paesaggio ancorato sul limite mobile tra “acqua” e “terra”, in una nuova condizione di equilibrio tra le due entità. Una nuova geografia che passa tra “fluidità” e “solidità”, disegnando una nuova architettura da e verso l’acqua, in uno scambio ciclico e continuo con la “terra”. Il litorale Domitio Flegreo come luogo di sperimentazione di una nuova frontiera dell’accoglienza, un paesaggio dell’acqua fatto di coste rocciose, spiagge, laghi, fiumi, canali irrigui, reggi lagni, culla fertile di un passato ricco di memoria che ha fatto dell’acqua il suo elemento fondante. Ma anche, in un passato più vicino a noi, palcoscenico di grandi tensioni sociali: luogo di frontiera dal grande degrado sociale e del territorio.
Il litorale Domitio Flegreo diventa perciò perfetta metafora dell’equilibrio imprescindibile tra uomo e acqua, terra e acqua. Che costringe a ripensare il limite che divide, o unisce, i due elementi rendendo proprio quella linea il luogo esatto di fondazione di una nuova idea di accoglienza su un territorio non convenzionale aldilà del tempo e dello spazio.
Od’A officina d’Architettura
Giovanni Aurino
Alessandra Fasanaro
Coordinamento: Marianna Auriemma, Giusy Moscariello, Orazio Nicodemo
Equipe: Irene Lettieri, Vincenzo Fiorillo, Esposito Lorenzo, Eliana Staiano, Antonio Volino, Annamaria Messina, Lycourgos Lambrinopoulos, Lidia di Gianni, Assunta Antuono, Rosa Mello, Rossella Troncone, Marica di Spiezio, Francesco Montella, Alessandro Baldo
Ringraziamenti: Mario Ferrara, Riccardo De Vincenzo, Giacomo Santoro
La III Biennale di Architettura di Pisa è un progetto culturale dell’Associazione LP Laboratorio Permanente per la Città, diretta quest’anno da Alfonso Femia con il tema “Tempodacqua”
Arsenali Repubblicani di Pisa.
21 novembre -1 dicembre 2019.
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BIENNALE DI ARCHITETTURA DI PISA – III Edizione
TEMPODACQUA – l’acqua come dimensione del tempo BLUE THINKING
“L’acqua e le sue azioni che, nel tempo, trasformano gli ambienti naturali e costruiti hanno stimolato da sempre la sensibilità in ogni campo dell’arte. Il progetto di questa Biennale si nutre e arricchisce di suggestioni che vengono dalla letteratura, dal cinema, dalla fotografia, dall’arte, dalla storia. L’idea è quella di mettere insieme impressioni diverse e di rendere reattivi e indurre alla riflessione chi si avvicinerà alla Biennale da protagonista o da visitatore. Le suggestioni, asse portante della Biennale 2019, vogliono conciliare i tempi dell’acqua sperimentando il confronto tra culture e generazioni diverse, cogliendo sguardi individuali e attitudini collettive con l’obiettivo di contribuire a creare un nuovo immaginario del cambiamento, che conduca a una originale modalità di blue thinking. ”
Con il tema scelto per la Biennale di Architettura di Pisa, Alfonso Femia intende sviluppare una riflessione sul tema ambientale, non in termini generici e omnicomprensivi, ma scegliendo la specificità dell’acqua che ne rappresenta l’aspetto essenziale e fondativo. L’appello all’architettura e all’arte viene fatto per contribuire a “cambiare l’immaginario del cambiamento”. Un invito alla blue architecture