od’a officina d’architettura
con Francesca Agnese, Marianna Auriemma, Alessandra Coppola, Giulia Corriere, Maria Fierro, Annamaria Messina, Orazio Nicodemo, Licurgo Lambrinopolus, Francesco Montella e Davide Savoia vince il concorso “FARE piazza a Faito” e la redazione del progetto definitivo.

Il Monte Faito è un luogo magico. Al centro della penisola sorrentina, a cavallo di due golfi, quello di Salerno e quello di Napoli. Un luogo unico non solo per la sua posizione, ma anche per le sue peculiarità soprattutto quella di essere una montagna affacciata sul mare. Questo rapporto dicotomico tra mare e montagna è il grande punto di forza di questo territorio. Il link che consente in soli 8 minuti di arrivare dal centro di Castellammare di Stabia alla cima del Faito è proprio la Funivia Eav, un’infrastruttura in grado di superare un dislivello di 1100 mt. Proprio l’infrastruttura rappresenta il punto di forza, elemento da potenziare per la rinascita del Faito. Grandi riqualificazioni urbane e paesaggistiche in molti casi sono avviate da progetti infrastrutturali che fungono da volano. Basta ricordare nel campo ferroviario l’alta velocità, definita la matropolitana d’Italia, che in pochi anni ha praticamente ridisegnato e cambiato il nostro paese o l’incremento dei voli lowcoast che sono stati in grado di ridisegnare nuove traiettorie di sviluppo del territorio.

Il concorso “fare piazza al Faito” concentra la sua attenzione sul piazzale della Funivia. Un luogo senza identità, di transito, un vuoto nel bosco intorno a quale trovare una nuova anima, una nuova idea di montagna che dal piazzale della funivia, nuova porta del Faito, si estenda a tutta la montagna.

Mosaico – fare piazz(e) al Faito è un progetto sistemico di riconversione di uno spazio, quello del Piazzale Funivia superiore, oggi di servizio e di passaggio.  Il progetto mira a costruire, attraverso 5 nuove spazi pubblici, un sistema di piazze caratterizzate dalla presenza di elementi in grande scala – totem-arredo-landmark – raccolti sotto unagrande pergola/ copertura in grado di accogliere e proteggere i visitatori. Un sistema di piazze in grado di tessere tra loro nuove relazioni capaci di risignificare l’area di progetto,  potenziare il sistema della attività esistenti ed implementare i flussi al fine di svincolare l’area dall’attuale funzione esclusivamente di passaggio e di servizio alla Stazione.

Il sistema  progettuale MOSAICO converte lo spazio irrisolto del vuoto del piazzale in un luogo possibile lavorando sulle riconnessioni, fisiche ed immateriali tra le polarità che gravitano intorno ad esso; sperimentando la mutevole caratterizzazione spaziale che costruisce scenari incrementali e sempre diversi per il piazzale in una logica resiliente ed adattiva.