Campania Sommersa | II edizione della Biennale dello stretto

Nei campi flegrei le radici della città del futuro

A cura di Giovanni Aurino e Mario Ferrara

La città del futuro arriva dal passato, trovando ispirazione nelle antiche città romane dei Campi Flegrei. Luoghi come la Piscina Mirabilis e le Terme di Baia hanno nell’acqua l’elemento centrale della vita urbana. Questi siti storici dimostrano l’ingegnosità romana nella gestione delle risorse idriche. Oggi, suggeriscono un Mediterraneo sostenibile, dove l’acqua è integrata con tecnologie avanzate per una gestione ecologica duratura. I principi di mobilità, spazio pubblico, abitare, baricentri della città e linee d’acqua, presenti in questi insediamenti, guidano la nuova visione della città.

La biennale dello stretto

LE TRE LINEE D’ACQUA | LE CITTÀ DEL FUTURO

La città in cinque atti

CONNESSIONI / TEMPO

SPAZIO PUBBLICO / RELAZIONI

ABITARE-CURARE / RESPONSABILITÀ E GENEROSITÀ

BARICENTRI DELLE CITTÀ

ACQUA / EQUILIBRIO

Oggi, queste vestigia suggeriscono un Mediterraneo futuro sostenibile, dove l’acqua torna al centro delle città, integrando tecnologie avanzate e antiche sapienze per una gestione ecologica e duratura delle risorse. In questo contesto, la triplice dimensione delle linee d’acqua – dalla linea di costa, attraverso l’acqua di piana fino all’acqua del crinale – diventa fondamentale. La linea di costa rappresenta il punto di incontro tra terra e mare, cruciale per la protezione delle città costiere e la gestione delle risorse marine. L’acqua di piana, che scorre attraverso le pianure, è essenziale per l’agricoltura e l’irrigazione, garantendo la sicurezza alimentare. Infine, l’acqua del crinale, che proviene dalle montagne e dalle colline, alimenta i bacini idrici e le sorgenti, fornendo acqua potabile e sostenendo gli ecosistemi naturali.

Questi principi possono guidare la progettazione delle città del futuro, dove l’acqua, gestita in modo sostenibile, garantisce la resilienza urbana di fronte ai cambiamenti climatici e alle sfide ambientali. Le antiche città romane dei Campi Flegrei ci insegnano l’importanza di un’integrazione armoniosa tra infrastrutture, risorse naturali e vita urbana, offrendo un modello prezioso per il nostro futuro. I cinque atti fondativi della città – mobilità, spazio pubblico, abitare, baricentri della città, e linee d’acqua – già presenti in questi antichi insediamenti, mostrano la via verso un nuovo disegno del territorio, sostenibile e duraturo.

1 – mobilità | connessione, tempo

Cuma – via Arco Felice vecchio

Un’opera, uno scorcio sulla tecnica e sull’ingegneria delle antiche strade romane. Questo arco monumentale, parte dell’antica via Domiziana, simboleggia le connessioni vitali che le strade romane creavano tra città e culture. Le costruzioni eroiche, come questo arco, testimoniano la maestria tecnica e la visione a lungo termine dei Romani. Attraverso il tempo, queste strutture mantengono viva la memoria di un passato glorioso, evidenziando l’importanza della viabilità e dell’interconnessione nella costruzione dell’impero.

Cuma – Antro della Sibilla

Esempio straordinario di come tecnica costruttiva, memoria e identità culturale si intrecciano in un sito romano. Questa galleria scavata nel tufo è un capolavoro di architettura e ingegneria, progettata per ospitare gli oracoli della Sibilla Cumana. Il sito rappresenta una memoria collettiva, evocando miti e leggende del passato, mantenendo un ruolo centrale nell’identità storica della regione. La sua preservazione attraverso il tempo offre una connessione tangibile tra l’abilità tecnica romana e il patrimonio culturale mediterraneo, creando un ponte tra passato e presente.

Pozzuoli – Montagna Spaccata

Luogo magico che esemplifica il coraggio e la visione dei Romani nel costruire infrastrutture vitali tra centri storici. Questa strada scolpita nella roccia mostra l’ingegnosità nel superare ostacoli naturali per collegare città cruciali, facilitando il commercio e il movimento delle truppe. Simbolo di potenza e controllo, la Montagna Spaccata testimonia la capacità dei Romani di dominare il territorio attraverso infrastrutture audaci che hanno contribuito alla grandezza dell’impero, rimanendo un monumento alla loro abilità tecnica e alla determinazione nel plasmare il paesaggio e la storia.

2 – spazio pubblico | relazioni

Pozzuoli – Macellum/ tempio di Serapide

Un antico mercato romano che si erge come simbolo dell’evoluzione urbana. Originariamente uno spazio pubblico commerciale fu ritrovato e scavato dai Borboni nel XVIII secolo, diventando una tappa fondamentale del Grand Tour. Il sito è testimone della continuità storica: da luogo sacro, dedicato al dio egiziano Serapide, a epicentro della vita moderna di Pozzuoli. La città, cresciuta intorno a questo monumento, riflette un dialogo incessante tra passato e presente, dove le colonne marmoree narrano storie di un tempo che attraversa i secoli, integrandosi armoniosamente nella vita quotidiana dei puteolani.

Baia – Parco delle Terme di Baia

Un importante sito archeologico che testimonia l’importanza di Baia nella storia romana. Famosa per le sue lussuose terme, Baia era una rinomata località di villeggiatura per l’élite romana, grazie alle sue acque termali e alla bellezza del paesaggio. Il territorio, caratterizzato da insenature naturali, ha dato il nome “baia” a tutti i luoghi con forme simili. Le terme romane, aperte al pubblico, erano spazi di relax e socializzazione, arricchiti da architetture maestose e innovativi sistemi idraulici. Oggi, il parco archeologico offre uno sguardo affascinante su questo passato glorioso, unendo storia e natura in un contesto unico.

Pozzuoli – Anfiteatro Flavio

Tra i più grandi dell’Impero Romano, l’anfiteatro Flavio era il fulcro di eventi con gladiatori e spettacoli pubblici, riflettendo l’importanza degli anfiteatri come luoghi di intrattenimento e incontro sociale. Costruito con tecniche avanzate, presenta una struttura ellittica e allora un sistema di velari per proteggere dal sole. Le tecnologie dell’epoca, come gli ascensori per le belve, mostrano l’ingegno romano. L’anfiteatro era un punto di incontro tra diverse classi sociali, dai plebei ai patrizi, che si mescolavano sugli spalti. La città di Pozzuoli è cresciuta intorno a questo imponente edificio, integrandolo nella vita quotidiana e mantenendo vivo il ricordo.

3 – abitare | curare, responsabilità e generosità

Pozzuoli – Ninfeo di Diana

Parte delle antiche Terme di Nettuno, il ninfeo è un prezioso frammento urbano assorbito dalla città nel tempo. Durante il Grand Tour, era una tappa obbligata per i viaggiatori colti. Questo baluardo di un tempo passato, con la sua fonte d’acqua, luogo di cura e di spiritualità racconta storie di una stratificazione secolare del territorio. Oggi, situato in un’area degradata adibita a parcheggio, simboleggia la trasformazione urbana della città contemporanea dove è necessaria una maggiore responsabilità per proteggere queste testimonianze storiche, unendo passato e presente in un dialogo continuo, preservando la memoria culturale per le generazioni future.

Pozzuoli – Necropoli di San Rocco

La Necropoli, la “città dei morti,” simbolo della cultura della vita oltre la vita. Questo sito archeologico testimonia un’epoca in cui le anime dei defunti abitavano un luogo dedicato alla memoria e al rispetto. La ritualità dei sepolcri, con offerte e iscrizioni, riflette la generosità dei vivi verso i propri cari defunti. La necropoli, con le sue tombe e monumenti, è un affascinante intreccio di storie e tradizioni che rende omaggio a un tempo in cui la morte era profondamente integrata nella vita quotidiana.

Pozzuoli – Rione Terra

Un luogo sempre abitato sin dai tempi dei Greci e dei Romani, rappresenta una testimonianza di una stratificazione storica millenaria. La complessa topografia del promontorio, la volontà di abitarla, la ricca materia archeologica emersa testimoniano millenni di civiltà. Il fenomeno del bradisismo ha modellato il territorio, influenzando la vita quotidiana. Oggi, il Rione Terra rinasce con nuove funzioni, trasformandosi in un centro culturale e turistico. Mettere in sicurezza, conservare, valorizzare, prendersi cura di questo prezioso territorio, proteggendo il suo patrimonio e integrandolo nel tessuto urbano contemporaneo.

4 – baricentri della città

Pozzuoli – Solfatara

La Solfatara di Pozzuoli è un vulcano attivo, parte del complesso dei Campi Flegrei. Conosciuto sin dall’antichità, è legato a miti e storie di divinità sotterranee. È il baricentro geologico di quest’area vulcanica, un luogo dove la terra respira attraverso fumarole e getti di vapore, testimoniando la potenza e il pericolo nascosto sotto la superficie.

Questo paesaggio unico, con i suoi crateri e terreni bianchi, evoca un’atmosfera metafisica quasi lunare. Le fumarole, con il loro odore sulfureo e il calore intenso, creano un ambiente di energia primordiale. La Solfatara è un luogo di fascino e pericolo, dove la natura mostra la sua forza più cruda e incontrollabile, attirando studiosi e avventurieri.

Durante il Grand Tour, la Solfatara era una tappa imperdibile per i viaggiatori del XVIII e XIX secolo. Il suo scenario surreale ha affascinato registi come John Turturro e Roberto Rossellini, che l’hanno scelto come set cinematografico. Questo vulcano continua a ispirare, intrecciando storia, mito e una bellezza inquietante che lascia un’impronta indelebile.

5 – linee d’acqua | acqua, equilibrio

Bacoli – Antro del Cerbero

L’Antro del Cerbero a Bacoli è un suggestivo sito archeologico che riflette l’importanza dell’acqua per i Romani. Situato vicino a Torregaveta, era parte di una villa suburbana, dove il giallo del tufo si fondeva con l’azzurro delle acque marine. I Romani sapevano governare la materia, creando piscine e peschiere per il piacere e l’utilità. Questo grande taglio nella montagna non solo rappresentava un’opera ingegneristica straordinaria, ma anche un esempio della loro abilità nel modellare il paesaggio. L’Antro del Cerbero rimane una testimonianza della fusione tra natura e architettura nell’antica Roma.

Bacoli – Piscina Mirabilis

La Piscina Mirabilis è una straordinaria cisterna romana, eccezionale per dimensioni e valore storico. Costruita per rifornire d’acqua la flotta imperiale, è un luogo magico dove luce e materia creano un’atmosfera suggestiva. Paragonata a una cattedrale sotterranea, rappresenta un’opera ingegneristica raffinata, testimone della capacità romana di governare la materia. Le sue imponenti colonne e volte, riflettendo la luce che filtra dall’alto, conferiscono un senso di grandiosità e mistero, rendendola un monumento unico nel panorama archeologico mondiale. La Piscina Mirabilis continua a stupire per la sua maestosità e ingegno costruttivo.

Baia – Museo Archeologico dei Campi Flegrei

Il Museo Archeologico dei Campi Flegrei, situato all’interno del castello di Baia, domina da sempre il golfo. Questo edificio unisce la materia della montagna con le forme del castello, creando una soluzione di continuità moderna. Le terrazze diventano piazze, simili a prue protese verso il mare. L’interno, scavato nel tufo, presenta porte, finestre e lucernari con funzioni strategiche di avvistamento e difesa. Il castello domina sia le acque del mare che quelle meteoriche, gestite attraverso una rete idraulica che culmina in numerose cisterne. Questo connubio tra natura e architettura rende il museo un luogo di grande fascino storico e ingegneristico.

Mostra a cura diGiovanni Aurino e Mario Ferrara
Fotografie Mario Ferrara
Testi e mappeGiovanni Aurino
Grafica e impaginazioneGinevra Masturzo