L’ex carcere di Santo di Santo Stefano è il lungo dove venne scritto il famoso manifesto di Ventotene che diede origine all’Unione Europea, un edificio dal grande valore storico ma anche architettonico. Uno dei primi edifici carcerari al mondo ad essere stati costruiti secondo i principi del Panopticon enunciati dal filosofo inglese Jeremy Bentham. Il progetto di messa in sicurezza dell’ex carcere ha l’obiettivo di conservare la struttura, liberarla da superfetazioni, renderla di nuovo fruibile in sicurezza, a partire dal recupero delle due passeggiate di accesso dagli approdi fino all’installazione di presidi temporanei per la messa in sicurezza e veri e propri consolidamenti. Il progetto si inserisce in un quadro più ampio e completo di interventi che vede il restauro totale dell’ex carcere con funzione museale e alta formazione.

Il progetto esecutivo per la messa in sicurezza dell’ex carcere borbonico dell’Isola di Santo Stefano a Ventotene rientrava in un più ampio piano di recupero e rifunzionalizzazione del complesso, finanziato dal Contratto Istituzionale di Sviluppo. Questo luogo, carico di storia e fascino, è stato per lungo tempo un simbolo della detenzione in Italia, costruito alla fine del Settecento su progetto dell’ingegnere Francesco Carpi. La struttura, ispirata ai principi illuministici e al modello del Panopticon, aveva l’obiettivo di migliorare la sorveglianza sui detenuti, riducendo il numero di guardie necessarie grazie alla sua particolare conformazione architettonica. Nel corso del tempo, il carcere ha subito modifiche e ampliamenti, con l’aggiunta di nuove celle e strutture tra la metà dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, fino alla chiusura definitiva nel 1965.

Al momento del progetto l’ex carcere si trovava in condizioni di degrado, con numerose parti pericolanti e infiltrazioni che minacciano la stabilità dell’edificio. Il progetto di messa in sicurezza era quindi un primo passo fondamentale per il recupero e la valorizzazione di questo luogo unico, con l’obiettivo di restituirlo alla collettività e destinarlo a usi culturali e formativi. Gli interventi previsti hanno riguardato il consolidamento delle strutture murarie, la messa in sicurezza di torri e pilastri, la rimozione di materiali pericolanti e la bonifica delle aree interne. Particolare attenzione è stata riservata al trattamento delle superfici e al miglioramento del sistema di raccolta delle acque meteoriche, per prevenire ulteriori danni dovuti all’umidità. Un altro intervento cruciale ha riguardato la rimozione dell’amianto, presente in alcune parti della struttura, effettuato secondo le normative di sicurezza vigenti.
Dal punto di vista ambientale e paesaggistico, l’isola di Santo Stefano è una zona protetta, inserita nella Riserva Naturale Statale e nell’Area Marina Protetta di Ventotene e S. Stefano, oltre ad essere un luogo di approdo di decide di specie di uccelli migratori. Questo significa che ogni operazione doveva essere eseguita nel rispetto di rigidi vincoli paesaggistici, archeologici e idrogeologici. Il progetto ha previsto anche il recupero delle aree verdi e dei cortili interni, con interventi di pulizia e ripristino della vegetazione tipica dell’isola ma anche di recupero di tutto il materiale vegetale di pregio. Anche gli accessi all’ex carcere sono stati migliorati, attraverso lavori sugli approdi esistenti per facilitare il trasporto di materiali e consentire future visite guidate. Sono state ripristinate localmente le pavimentazioni al fine di garantire l’adeguata sicurezza al transito della viabilità pedonale. L’isola di Santo Stefano, con il suo ex carcere, rappresenta un luogo di straordinaria importanza storica e culturale. La messa in sicurezza rappresenta il primo passo per la valorizzazione di un edificio importante del patrimonio italiano. Questo primo passo segna l’inizio di una nuova vita per un sito che, per oltre due secoli, è stato simbolo di isolamento

luogo / locationIsola di Santo Stefano Ventotene, LT
committente / clientINVITALIA
progetto / architectural designRecupero e rifunzionaizzazione ex carcere borbonico dell’isola di Santo Stefano Ventotene
fase di progetto / project phaseProgettazione esecutiva
architetti / architectsArch. Alessandra Fasanaro (Direttore Tecnico) Arch. Giovanni Aurino
capoprogetto / design managerArch. Marianna Auriemma – Arch. Vincenzo Fiorillo
strutture / structuresCAPO GRUPPO Vitruvius Engineering Sas
impianti / installations
3d e rendering
gruppo di lavoro / design teamArch. Domenico Guida – Arch. Fracesco Scuotto – Arch. Roberto Hao Hao Chen – GIOVANI PROFESSIONISTI Arch. Gaia Campagnuolo – Arch. Pasquale De Lucia
 foto / photos Dario Biello
impresa / construction companyMANDATARIA Minerva restauri – MANDANTE Hera restauri
categorie delle opere / types of workE22 2.365.578,69 € | S03 1.688.563,82 € | S04 3.342.895,66 €
calendario / timetable
importo lavori / building project cost€ 7.616.939,26
importo complessivo / budget
  
sup. totale di progetto / total project area8500 mq
sup. utile / floor area12400 mq
sup. coperta / indoor area5300 mq
volume / volume37200 mc