Nel ex-complesso dei Molini Feola – Jeandeau il grano giungeva via mare da Napoli o da Torre Annunziata e tramite articolati percorsi tra nastri trasportatori e bilance automatiche arrivava al silo. Il progetto prevede la ricostruzione di questi “percorsi del grano” che diventano due passerelle aree. Non a caso, il disegno di tali percorsi ricorda la geometria dei nastri trasportatori: una struttura reticolare in acciaio con schermature in vetro. L’intervento progettuale rispetta e recupera gli elementi storici del complesso, restituendo ai cittadini uno spazio storico ricco di memoria industriale

Il progetto di riqualificazione delle aree esterne degli ex Mulini Marzioli a Torre del Greco rappresenta un’importante occasione per restituire alla città uno spazio storico ricco di memoria industriale e culturale. I Mulini Marzioli, un tempo cuore pulsante dell’industria molitoria locale, erano dotati di un sistema innovativo di trasporto del grano via mare, attraverso nastri trasportatori che univano il porto alla torre dei mulini. La riqualificazione punta a preservare e valorizzare questo patrimonio, restituendo alla comunità un luogo di grande valore storico. Nel ex-complesso dei Molini Feola – Jeandeau il grano giungeva via mare da Napoli o da Torre Annunziata (grosso centro portuale dell’epoca) su delle grosse imbarcazioni appositamente costruite, chiamate “sandali”. Le chiatte venivano ormeggiate alla banchina della diga foranea del porto di Torre del Greco dove il grano veniva scaricato automaticamente su nastri trasportatori, che collegavano il molo alla torre dei Molini grazie ad elevatori appositamente costruiti e situati sul molo stesso. I rasportatori a nastro, che dopo la seconda guerra mondiale furono progressivamente smantellati, erano due: uno lungo cento metri, l’altro sessanta concepiti per non creare intralci sulla banchina stessa. Questi erano completamente chiusi ed insieme all’elevatore erano in grado di smistare 400 quintali di grano l’ora. I nastri convogliavano il grano nella torre in muratura di cinque piani (F’), più il sotterraneo, situata nelle immediate vicinanze del porto. Nella torre il grano subiva una prima pulitura e veniva automaticamente pesato a mezzo di bilance automatiche. Da questo punto un terzo trasporto a nastro, di circa settanta metri, convogliava il grano nelle celle del silo di cemento armato. Il silo era fornito di un’altra bilancia automatica e di un grande separatore da grano, capace di compiere un lavoro di 200 quintali per ora, qualora fosse stato necessario pulire e pesare il grano arrivato via terra. Il progetto prevede la ricostruzione di questi “percorsi del grano” che diventano due passerelle. L’intervento progettuale rispetta e recupera gli elementi storici del complesso, come le tre aiuole quadrate originarie, riproposte con una lieve sopraelevazione e collegate da una pavimentazione in legno che si integra con la pietra recuperata. Questo tappeto pedonale sarà delimitato da fasce di basoli di pietra vesuviana. Per migliorare i collegamenti, è stata semplificata la passerella aerea che collega il belvedere alla torre, rendendola più accessibile anche per persone con disabilità, senza compromettere l’estetica del sito. La struttura della passerella riprende il disegno originario dei nastri trasportatori, con un’innovativa schermatura in cristallo che garantisce sicurezza e ventilazione naturale. Il percorso aereo è realizzato con una trave reticolare a maglia quadrata di cm 240 x 240 con una doppia croce. La passerella, nel suo sviluppo globale, è appoggiata su 3 piloni realizzati con tralicci in acciaio corten a profilo aperto La pavimentazione della passerella è realizzata in doghe di multistrato marino, mentre la copertura integra pannelli fotovoltaici, migliorando l’efficienza energetica. Inoltre, il progetto include la piantumazione di specie vegetali a bassa manutenzione, come tamerici e bagolari, che si integrano perfettamente nell’ambiente salmastro. La scelta delle palme Washingtonia robusta, resistente ai parassiti, richiama quelle storiche della zona, confermando l’intento di preservare la memoria del luogo.




luogo / location | Torre del Greco, NA |
committente / client | Comune di Torre del Greco |
progetto / architectural design | od’a – Officina d’Architettura srl, |
fase di progetto / project phase | Progetto esecutivo |
architetti / architects | arch. Alessandra Fasanaro, arch. Giovanni Aurino |
capoprogetto / design manager | arch. Vincenzo Fiorillo |
strutture / structures | Vitruvius Engineering sas |
impianti / installations | Dfp Engineering Srl |
Foto / photos | Andrea Martino |
gruppo di lavoro / design team | / |
impresa / construction company | ERRE COSTRUZIONI s.r.l. |
categorie delle opere / types of work | E22 1.067.725,38 € | S04 620.248,59 € | IA03 70.033,82 € |
calendario / timetable | 2015/2016 |
importo lavori / building project cost | 1.799.965,09 € |
importo complessivo / budget | 1.833.058,00 € |
sup. totale di progetto / total project area | 4.800 mq |
volume / volume | 800 mc |