Al centro della città di Napoli nel cuore antico, lungo la famosa spaccanapoli sorge Palazzo Marigliano una delle dimore nobiliari più prestigiose del centro antico della città di Napoli. Finito di costruire nel 1513 il Palazzo è un elemento paradigmatico per l’architettura rinascimentale napoletana con il suo cortile e lo scalone a doppia forbice. Il progetto di restauro ha l’obiettivo di conservare e restituire alla comunità un bene di straordinaria valenza storica-artistica e culturale.

Palazzo Marigliano rappresenta uno degli esempi più felici di architettura rinascimentale nella città di Napoli. Sorge lungo il Decumano Inferiore e venne fatto costruire dal Conte di Altavilla, Bartolomeo di Capua, tra il 1512 e il 1513. All’inizio del Cinquecento, infatti, furono numerosi i nobili che decisero di erigere le loro residenze presso il seggio di appartenenza, nello specifico il Seggio di Nido, come ad esempio i Carafa, i Bologna, gli Acquaviva, i Brancaccio, i Sangro. La costruzione del Palazzo terminò nel 1513, come si leggeva sull’epigrafe che era presente sul portale d’ingresso, poi rimossa con l’avvento della famiglia Marigliano alla fine del XVII sec. e che ci è riportata integralmente da G. Sigismondo:

AVITAM DOMUM
AD ARTIS ELEGANTIAM
IN NOBILISSIMA URBIS REGIONE
ANNO MDXIII EXTRUCTAM
BARTHOLOMEUS DE CAPUA
MAGNUS ALTAVILLAE COMES XX
AMPLIFICAVIT EXORNAVITQUE
CARLO REGE HISP. INFANTE AN. XXV.

L’architettura della facciata risponde pienamente ai dettami stilistici dell’architettura rinascimentale: al di sopra di un alto basamento in piperno vi è il primo ordine comprendente due livelli di aperture, quadrate e ad arco, inscritte in lesene scanalate di piperno di ordine composito; il secondo ordine, corrispondente al piano nobile, comprende eleganti finestre rettangolari interposte tra lesene lisce di ordine corinzio e al di sopra, una trabeazione costituita da una aggettante cornice in piperno. R. Pane osserva che “la chiave della composizione si può dire contenuta nel risalto con cui le sovrapposte lesene sono articolate in una continuità verticale, che si contrappone all’uniforme sviluppo orizzontale del basamento e della trabeazione superiore”. Il contrasto è anche dato dai colori dei materiali, lo scuro piperno e l’intonaco chiaro, che ricordano il contrasto tra la pietra serena e lo stucco bianco in ambiente fiorentino; è da segnalare l’eleganza delle cornici in marmo delle aperture, che al secondo livello presentano la rinascimentale scritta MEMINI, riproposta anche nel portale d’ingresso alla scala sul fronte ovest del cortile.  La scelta di porre l’ordine composito al primo livello non è casuale, ma il risultato della volontà di far leggere la facciata con una vista dal basso e non prospettica, operazione difficoltosa per la strettezza della strada. Il Palazzo venne restaurato nel 1745 da un omonimo discendente Bartolomeo di Capua, che affidò i lavori all’Ing. Felice Bottigliero. Di certo questi lavori compresero la sopraelevazione visibile nella veduta di Etienne Giraud del 1771: La trasformazione novecentesca più rilevante è stata la costruzione dell’opificio-tipografia, sede di Arte Tipografica (della famiglia Rossi), che ha compiuto la sua storica attività nel Palazzo dal 1948 al 2014. In questi luoghi, a partire dal 1961, fu ripresa la pubblicazione di Napoli Nobilissima. Lo spostamento della scala a triplo rampante sullo sfondo del cortile è ascrivibile a quest’epoca. Il Palazzo è ancora oggi un elemento di pregio nella storia delle residenze nobiliari napoletane: la facciata principale ha conservato la sua immagine consolidata, così come anche la corte ed il giardino rappresentano oggi un elemento di attrazione. Ai piani terra della corte vi sono infatti attività commerciali ed artigianali, quali l’Ospedale delle Bambole e D’Auria Presepi la cui storia è consolidata nella tradizione napoletana; lo stesso può dirsi per la Legatoria Artigiana ed Editoriale Scientifica, che sempre qui hanno le loro sedi e continuano la tradizione della tipografia nella strada ‘dei Librai’.  Al piano nobile dell’ala ovest ha sede la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Campania. Il progetto di restauro si figura come la restituzione alla comunità di un bene di straordinaria valenza storica-artistica e culturale. L’intervento si articola in vari stralci che hanno interessato diverse zone del fabbricato, iniziando dalle parti condominiali e da tre appartamenti storici attualmente non utilizzati.

Progetto condominiale:

Il progetto prevede il restauro ed il consolidamento strutturale delle parti comuni del fabbricato: facciate esterne (prospetti su Via S. Biagio dei Librai, Via S. Gregorio Armeno, prospetti corte interna), scale condominiali (incluso lo scalone a tripla rampa nella corte) e terrazzi di copertura. L’approfondimento della conoscenza dei materiali e delle tecniche costruttive rappresenta una fase di preliminare importanza in un intervento di restauro, costituendo il presupposto per una progettazione che rispetti i caratteri spaziali, storico-artistici e costruttivi del bene monumentale. Per tale motivo il lavoro ha avuto inizio attraverso l’esecuzione di indagini conoscitive sulle superfici e sulle strutture oggetto di intervento: sono stati eseguiti tasselli stratigrafici su tutte le facciate interne alla corte ed esterne, nonché prove con georadar sui solai di cui non era nota la stratigrafia interna. Sulla base di questi risultati, il progetto di restauro delle superfici delle facciate ha previsto interventi di pulitura, consolidamento, integrazione e protezione degli intonaci, dei rivestimenti in piperno ed in marmo, attraverso l’utilizzo di materiali e componenti perfettamente compatibili con la fabbrica storica. Gli interventi di consolidamento strutturale sono stati progettati in seguito all’esecuzione di prove diagnostiche sugli elementi di varia natura (legno – prove penetrometriche, paramenti murari in tufo – saggi ispettivi nella muratura, elementi in cls di c.a. – prove durometriche, pacometriche, carotaggi). Sono stati così previsti interventi localizzati di scuci e cuci, consolidamento delle piattabande, dei solai lignei e in acciaio, nonché del grande solaio SAP di copertura dell’ex Opificio sede di “Arte Tipografica”.

Progetto di restauro e valorizzazione di tre appartamenti:

Il progetto ha previsto altresì il restauro e la valorizzazione di tre unità residenziali attualmente non abitate. La lettura delle planimetrie storiche ha costituito il presupposto per il rispetto della spazialità degli ambienti, che il progetto ha voluto conservare mediando con le esigenze dell’ammodernamento impiantistico ed evitando frazionamenti. Anche gli elementi architettonici storici sono stati rispettati: ad esempio, per non occultare la visuale dei solai lignei di copertura, i bagni sono stati posizionati sempre nelle immediate vicinanze agli scarichi esistenti (al fine di evitare la creazione di nuovi percorsi di impianti troppo invasivi) e concepiti come ‘box’ interni di altezza 2,40m con schermatura superiore verticale in cristallo. In ognuno degli appartamenti sono stati compiuti dei saggi stratigrafici che in taluni casi hanno svelato la presenza di antiche decorazioni parietali, costituendo un elemento progettuale di grandissimo pregio. Laddove fossero presenti delle superfetazioni incongrue, come ad esempio soppalchi o controsoffittature di moderna fattura, se ne è prevista la loro rimozione. La scelta delle finiture è ovviamente mirata all’utilizzo di materiali di pregio, perfettamente compatibili con i supporti antichi (tinte a calce, pavimentazioni in parquet e in cotto, rivestimenti in marmo). In tale modo è stato garantito il rispetto delle fabbriche storiche e la loro valorizzazione in qualità di appartamenti moderni di lusso, evitandone l’abbandono che costituisce una delle maggiori cause del degrado dei beni monumentali.

luogo / locationNapoli
committente / clientMarigliano P.
progetto / architectural designRestauro e consolidamento strutturale delle facciate esterne, coperture e scale condominiali + restauro e valorizzazione n. 3 appartamenti interni di “Palazzo Marigliano”
fase di progetto / project phaseProgetto esecutivo
architetti / architectsod’a officina d’architettura
capoprogetto / design managerArch. Francesca Tufano
strutture / structuresVitruvius Engineering dell’Ing. Giancarmine Lepore
impianti / installationsStudio Ing. G. Cacciapuoti
3d e renderingArch. Roberto Hao Hao Chen
gruppo di lavoro / design team 
  
impresa / construction company 
categorie delle opere / types of workE.22 (€ 1.587.963,18 + €800.000,00)
calendario / timetable2023-2024
importo lavori / building project cost€ 1.587.963,18 (progetto parti condominiali) € 800.000,00 (progetto restauro n. 3 appartamenti)
importo complessivo / budget€ 2.334.854,55 (progetto parti condominiali) € 1.176276,41 (progetto restauro n. 3 appartamenti)
  
sup. totale di progetto / total project area4.140,00 mq (Progetto parti condominiali) 807 mq (n. 3 appartamenti interni)